Speleo Club Ribaldone - Genova

Gruppo speleologico fondato nel 1970

26/02/2016: Cavità artificiale a Pegli

Abbiamo localizzato, rilevato e fotografato una cavità artificiale già nota ma non catastata, sita in località Genova Pegli.

L'ingresso, parzialmente occluso da materiale di risulta e rifiuti, immette in un ambiente decisamente ampio: nel complesso la galleria ha circa una larghezza di 2-5 m, un'altezza media di 2,25 m ed uno sviluppo complessivo di 55 m. La pianta della cavità ha la forma di una U: l'ingresso immette nel braccio sud, mentre il braccio nord è chiuso da un cumulo materiale franoso. Ognuno dei tre segmenti presenta una porzione più stretta (circa 2 m) ed uno slargo (circa 5 m). Alla nostra visita, lo slargo nel braccio nord era occupato da un laghetto profondo circa 10 cm.
La forma della cavità e la sua ubicazione ci fanno pensare ad un rifugio antiaereo, ma dobbiamo ancora documentarci sulla sua storia. Dobbiamo altresì documentarci sulla geologia dell'area: la cavità potrebbe trovarsi in un punto di contatto tra calcescisti della Val Branega (roccia scura a nord), metagabbri del Bric Faggia (depositi ferrosi nel braccio sud) e serpentiniti di San Carlo di Cese, ma la mancanza di un geologo non ci permette conclusioni precise.

All'ingresso della cavità si osservano rifiuti di varia natura, alcuni molto caratteristici (pappagallo in alluminio, vecchie bottiglie, fil di ferro...). Nel laghetto finale è ben visibile una sorta di grosso imbuto.
In prossimità dell'ingresso, bozzoli di ragno ed uno scheletro di gatto.
Alcune zone sono interessate da un vivace stillicidio.
La differenza di temperatura con l'esterno era notevole: non avevamo termometro per misurarla, ma la cavità era nettamente più calda rispetto all'esterno.

Nella galleria da 20 m sono visibili tre pali per fondamenta che hanno sfondato il tetto della cavità. Sotto ogni palo si trovano una colata ed un crollo di materiale provocato dallo sfondamento del soffitto. Il crollo maggiore si è verificato sotto il palo P1: il cemento è letteralmente schizzato sulle pareti adiacenti, formando uno strato di circa 1 cm sopra le rocce. Sempre sotto P1, la colata presenta delle fossette, probabilmente scavate dallo stillicidio quando il cemento era ancora fresco.
Segnaliamo inoltre diverse piccole ma evidenti concrezioni.

Partecipanti
Caruso Davide, De Santis Henry, Romairone Alberto, Roccatagliata Andrea


(relazione concessa ad SCR dal mio archivio)




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